sabato 10 ottobre 2009

Il Grigio

Handicappati, invalidi, diversamente abili, persone in difficoltà, non autosufficienti, malati, fasce deboli, portatori di handicap, tanti sono stati i nomignoli attribuiti a questi soggetti dalle persone così dette normali, ossia: autosufficienti, sane, abili, falsi invalidi, intellettuali, sembra quasi una guerra di aggettivi tra due squadre di soggetti che in comune usano tutta via un linguaggio diverso, con un animo diverso, con sentimento diverso, con attributi diversi, con una visione della vita diversa, con uno spirito diverso, con una cultura diversa, neutralizzando così che tutti teoricamente siamo uguali, quindi, verrebbe da chiedere...diversi da chi?, se intorno a noi la terra per tutti ha un unico colore, per cui l'unico peccato sta in colui che distrugge anche uno solo dei colori per trasformarlo nel colore grigio dell'indifferenza.
Il colore grigio lo troviamo nei falsi sentimenti, nei pseudi burocrati che si sentono verso queste fasce deboli dei leoni e quindi possono permettersi di sentirsi più padroni dell'ufficio che padroni del loro dovere d'ufficio, il grigio lo troviamo anche li dove l'uomo ha costruito una barriera architettonica verso l'altro uomo.
Il grigio lo troviamo nella Chiesa, che usa lo strumento fra tanti strumenti del Disabile ponendolo teoricamente in prima fila, ma praticamente lontano dal proprio bisogno e dalle proprie necessità;
Il grigio lo troviamo nelle anime dei sepolcri imbiancati dei politici che studiano le leggi e poi assumono il proprio boia con la scusa delle verifiche sulle invalidità per trasformare le sedi dell'INPS in tante piccole Lourdes.
Per tanto, quando vediamo una persona malata noi siamo abituati a vederla con il colore grigio, ma sarebbe molto bello donare parte dei nostri colori, quelli veri, così da poterlo realmente sostenere con sentimento, unica prova di verità vera.